
Ci auguriamo tutti che quel fatale giorno sia il più lontano possibile. Tuttavia, dovremmo essere consapevoli delle possibili implicazioni che la nostra dipartita avrà sul patrimonio faticosamente costruito e sulle persone a cui vogliamo bene. Ma non solo, nel caso di erede legittimo deceduto prima della successione, dovremmo sapere anche a chi spetta di subentrare, per accertarci che tutto sia sotto controllo.
In generale, sappiamo che l’erede è una persona “chiamata all’eredità”. Ovvero, acquisisce il diritto di accettare o meno il patrimonio spettante, o parte di esso, lasciato dal de cuius (defunto). A prescindere se quest’ultimo abbia formalizzato la successione con un testamento, oppure no. Naturalmente, con dinamiche differenti in base al contesto.
Ma la vita non è mai assoggettata alla nostra logica. Dunque, può accadere che l’erede muoia prima dell’apertura della successione. Ad esempio, quando avviene la contestuale o prematura scomparsa di un figlio rispetto al padre. Oppure, quando la dipartita del primo chiamato avviene dopo l’apertura del testamento, ma prima che abbia avuto il tempo di esprimere la propria volontà.
In questi casi, il diritto di accettare o meno il patrimonio ereditario viene trasmesso agli eredi del primo chiamato all’eredità. Nell’esempio specifico, ai nipoti. Ammesso che ce ne siano. Dunque, sembra tutto abbastanza lineare, ma non è mai così semplice. Esistono diversi possibili scenari. Sarà meglio chiarire alcuni aspetti fondamentali.
Erede deceduto prima della successione: possibili scenari e disposizione di ulteriori chiamati
Nel caso di erede deceduto prima della successione, viene spontaneo chiedersi chi debba subentrare. Tuttavia, è bene specificare subito che stiamo parlando di accettare o meno un diritto e non di un obbligo. Infatti, siamo soliti dare all’eredità un’accezione positiva, ma se il de cuius lascia più debiti che beni non è certo un affare per chi eredita. Dunque, non è un caso che l’articolo 459 del Codice civile parli, appunto, del diritto di accettare.
Ma non solo, nello stesso articolo del Codice civile viene ipotizzato proprio lo scenario in cui il chiamato all’eredità muoia prima di esprimere la propria volontà. In tale situazione, essendo un diritto di natura patrimoniale a cui non ha rinunciato, questo viene disposto a favore dei propri eredi legittimari.
Dunque, se il chiamato all’eredità non può succedere perché erede premorto al testatore, nello stesso momento di quest’ultimo, oppure per indegnità o perché ha rinunciato, si procede a contattare i chiamati ulteriori. Ovvero, coloro che subentrano in luogo del primo chiamato e ne acquisiscono il diritto di accettare l’eredità. Ma a tal riguardo, il Codice civile (Art. 479) dispone diversi meccanismi. Vediamoli.
Sostituzione testamentaria
Detta anche sostituzione ordinaria, avviene quando il de cuius ha già indicato nel testamento i nominativi di altri soggetti. Quindi, nell’eventualità che l’erede o il legatario da lui istituiti non possano (perché deceduti) o non vogliano (perché vi rinunciano) accettare l’eredità o conseguire il legato, tali soggetti sono chiamati a subentrare.
Rappresentazione
Quando l’erede è deceduto prima della successione, o rinuncia all’eredità, e non vi è un testamento dove il de cuius abbia disposto un criterio di sostituzione, il chiamato ulteriore viene individuato per rappresentazione.
Tuttavia, ciò è possibile solo quando ricorrono determinate condizioni. Ovvero, il primo chiamato:
- ha dei discendenti legittimi o naturali;
- è figlio legittimo, legittimato, adottivo, o naturale del defunto;
- risulta essere sorella o fratello del defunto, oppure discendente degli stessi.
Con tali presupposti, i discendenti del primo chiamato (rappresentanti) subentrano nel luogo e nel grado del loro ascendente (rappresentato) che non possa o non voglia accettare l’eredità del de cuius. All’interno della stirpe del defunto, tale processo non ha alcun limite di grado fra la parentela del de cuius e quella del discendente.
Quindi, se il primo chiamato muore senza aver esercitato il diritto di accettare l’eredità, tale diritto viene trasmesso ai suoi eredi insieme al patrimonio ereditario.
Accrescimento tra coeredi
È l’ultimo criterio sostitutivo del chiamato all’eredità previsto dal Codice civile. In questo caso, se l’erede non vuole o non può accettare l’eredità, la sua quota si espande in capo agli altri coeredi.
Anche in questa situazione, sono necessari alcuni presupposti fondamentali, come:
- l’istituzione di più eredi in uno stesso testamento;
- l’assenza di una volontà del testatore, implicita o esplicita, che risulti contraria all’operatività dell’accrescimento;
- l’istituzione di più eredi nell’universalità dei beni, senza determinazione di quote o con quote uguali. Peraltro, in quest’ultima ipotesi, l’accrescimento avrebbe luogo soltanto a favore degli istituiti nella quota medesima.
In mancanza delle condizioni che consentano l’applicazione di questi 3 meccanismi, l’individuazione dei chiamati ulteriori, rispetto al primo che non abbia voluto o potuto accettare l’eredità, segue le regole della successione legittima. Ovvero, quelle previste nella circostanza in cui risulti mancante un testamento.
Erede deceduto prima della successione: tutela il tuo patrimonio
Per una maggiore tutela del tuo patrimonio, affinché non vada depauperato, è bene sapere come disporre dei propri beni in base a quanto previsto dalla legge. In Italia, il sistema successorio è fondato sulla famiglia. Quindi, stabilisce che una quota di eredità (la legittima) spetti ai parenti più stretti. E di questo devi tener conto quando andrai a redigere il tuo testamento.
Allo stesso modo, chi è chiamato all’eredità deve conoscere i propri diritti e gli eventuali oneri, anche dal punto di vista fiscale. Perciò è importante sapere che se l’erede è deceduto prima della chiamata alla successione, o rinuncia al diritto di acquisire l’eredità, subentreranno i chiamati ulteriori, a seconda del grado di parentela con il loro ascendente.
Certo, proiettarsi in un futuro in cui non ci saremo più risulta emotivamente difficile. Tuttavia, è importante essere informati e valutare le modalità concesse dalla legge per disporre del nostro patrimonio con accuratezza. Nonché, sapere quali siano le possibili casistiche e i diritti degli eredi quando chiamati a successione, per agire con proattività.
Per questo è fondamentale affidarsi a un consulente finanziario esperto e competente. Contattami senza impegno. Sono a tua disposizione per una consulenza gratuita. Raccontami quali sono i tuoi progetti per il futuro. Insieme possiamo analizzare la tua situazione patrimoniale e pianificare una successione su misura delle tue necessità, per tutelare il patrimonio e i tuoi cari.