Fondo Patrimoniale Della Famiglia: Cosa Devi Sapere

Il fondo patrimoniale della famiglia è un istituto giuridico che consente di vincolare determinati beni e destinarli al soddisfacimento dei bisogni familiari. Regolamentato dall’art. 167 del Codice civile, ha dunque uno scopo specifico: creare un patrimonio separato che dovrebbe tutelarti dai creditori ed evitare azioni di esecuzione forzata dei beni.

Anche se oggi potrebbe sembrarti un’ipotesi remota, sono molti gli imprevisti che possono minacciare il futuro della tua famiglia. Accertamenti fiscali, azioni giudiziarie civili o penali, senza dimenticare i potenziali pericoli derivanti dall’attività lavorativa. È necessario essere previdenti e agire con lungimiranza.

Il fondo patrimoniale non è certo la panacea di tutti i mali, anzi presenta molti limiti. Dovresti comprenderne le dinamiche, prima di decidere se sia la soluzione migliore per proteggere il futuro della tua famiglia.

Cos’è il fondo patrimoniale della famiglia e a cosa serve

Oltre alla scelta tra comunione o separazione dei beni, opzione che influenza gli aspetti finanziari tra coniugi, è possibile istituire un fondo patrimoniale della famiglia. Questo strumento giuridico crea un vincolo di destinazione su specifici beni, affinché siano tutelati e garantiscano il mantenimento e lo sviluppo armonico del nucleo familiare. Nonché il potenziamento della sua capacità lavorativa.

Di conseguenza, i beni conferiti nel fondo sono protetti dall’aggressione di eventuali creditori, ma solo nel caso di debiti contratti in contesti non attinenti ai bisogni della famiglia. Diversamente, sono anch’essi soggetti a pignoramento. Facciamo due semplici esempi, per capire meglio.

Il mancato pagamento delle rate dell’auto nuova non consente il pignoramento dei beni inseriti nel fondo, poiché il debito è originato da un acquisto volto a soddisfare un’esigenza voluttuaria. Ma se non corrispondi le spese condominiali all’amministratore, il fondo patrimoniale perde la sua azione di tutela, in quanto il debito è connesso a un bisogno familiare. Ovvero, il tetto sotto cui vivete.

Chiarito questo aspetto fondamentale, non ci resta che affrontare, uno dopo l’altro, tutti i possibili dubbi che possano sorgere nella gestione del fondo patrimoniale della famiglia. Facciamolo.

Chi può costituire il fondo patrimoniale?

La costituzione del fondo patrimoniale della famiglia richiede la stipula di un atto pubblico davanti a un notaio e possono avvalersene:

  • coppie sposate, sia in regime di comunione che di separazione dei beni;
  • coppie omosessuali, se componenti di una unione civile.

Essendo orientato alla tutela della famiglia, sono esclusi single o coppie conviventi di fatto. Il fondo patrimoniale può dunque essere costituito per mano di:

  • un solo coniuge;
  • entrambi i coniugi, in tal caso il regime di comunione o separazione dei beni cessa di esistere per i beni contenuti nel fondo;
  • un soggetto terzo, in seguito all’accettazione da parte dei coniugi, con atto pubblico separato;
  • un soggetto terzo, per mezzo di testamento.

Il fondo patrimoniale della famiglia può essere costituito all’atto del matrimonio, o dell’unione civile, ma anche in seguito. Al suo interno sono contemplabili specifiche tipologie di beni. Vediamo quali sono.

Quali beni rientrano nei fondi patrimoniali familiari

Uno degli utilizzi più frequenti del fondo patrimoniale della famiglia riguarda la tutela della casa. Tuttavia, non è l’unico bene che può essere preso in considerazione, al suo interno sono ammissibili:

  • beni immobili (art. 812 c.c.);
  • titoli di credito, purché siano vincolati e resi nominativi con annotazione del vincolo o altro modo idoneo;
  • beni mobili, ma solo se iscritti in pubblici registri;

Nel fondo patrimoniale è possibile immettere più beni, anche in momenti diversi. Dunque, non è prevista la costituzione di più fondi in capo alla stessa coppia per beni diversi, bensì è previsto l’ampliamento del fondo patrimoniale già esistente.

Tuttavia, è sempre meglio decidere in anticipo quali saranno i beni destinati al fondo patrimoniale della famiglia. Infatti, essendo necessario un atto notarile, ogni volta che aggiungerai un nuovo bene dovrai anche considerarne i costi connessi.

Naturalmente, così come puoi inserire nuovi beni, quando lo ritieni opportuno, puoi anche sottrarre quelli già inclusi nel fondo, ma solo con il consenso del coniuge. In ogni caso, la proprietà dei beni immessi nel fondo patrimoniale resta di chi ne detiene la titolarità.

Imposte dirette e indirette

Il fondo patrimoniale non costituisce un’entità autonoma dotata di soggettività passiva. Pertanto, le imposte sui redditi (art. 4 del TUIR), relative ai beni che costituiscono il fondo, è prevista in misura paritaria tra i coniugi.

Inoltre, l’atto di costituzione del fondo patrimoniale, a seconda delle diverse casistiche e dei beni inclusi al suo interno, può indurre all’obbligo di corrispondere diverse tipologie di imposte indirette, come:

  • successione o donazione;
  • registro;
  • ipotecaria e catastale.

Ogni caso dovrà essere valutato e considerato in base alle sue specifiche peculiarità ai fini fiscali. Ad esempio, l’imposta di registro di un bene non è dovuta se l’atto è soggetto a donazioni e successioni, in seguito al principio di alternatività tra le due imposte (articolo 25 del D.P.R. 131/1986).

Come amministrare il fondo patrimoniale

Dal punto di vista dell’amministrazione, spicca la differenza del fondo patrimoniale rispetto all’istituto del trust. Quest’ultimo, infatti, prevede che i beni vincolati escano dalla disponibilità e gestione di chi lo istituisce.

Invece, l’amministrazione del fondo patrimoniale della famiglia è a carico di entrambi i coniugi, che dovranno agire osservando le norme relative alla comunione legale. Nel caso di atti di ordinaria amministrazione, i coniugi possono agire disgiuntamente. Mentre per atti di straordinaria amministrazione, che implicano di alienare o disporre dei beni del fondo, è necessario:

  • il consenso di entrambi i coniugi, se non sono presenti figli minori;
  • il consenso dei coniugi e l’autorizzazione del giudice, in presenza di figli minori (a meno che, nell’atto di costituzione del fondo stesso, non sia diversamente indicato).

Dunque, la costituzione di un fondo patrimoniale richiede particolare attenzione, poiché tende a rendere più contorto il regime di gestione dei beni. Questo ci induce a considerare le eventuali situazioni in cui sia possibile estinguerlo, per comprenderne i vincoli connessi.

Quando è possibile estinguere un fondo patrimoniale

Le cause di estinzione del fondo patrimoniale sono definite nell’articolo 171 del Codice civile: annullamento, scioglimento o cessazione degli effetti civili del matrimonio. Se non sono presenti figli minorenni, l’estinzione avviene secondo le disposizioni sullo scioglimento della comunione legale. Diversamente, il fondo rimane in piedi fino alla loro maggiore età. Spetterà poi al giudice decidere come procedere con l’amministrazione dei beni.

L’estinzione del fondo patrimoniale può avvenire anche per mutuo consenso dei coniugi. Tuttavia, in presenza di figli minorenni, sono previsti casi in cui è necessaria la nomina di un curatore che ne tuteli gli interessi. Sarà dunque il contesto specifico in cui ti trovi a determinare la procedura di legge più idonea.

Diversa è la situazione in caso di revocatoria. I creditori possono agire con un’azione legale per pignorare i beni presenti nel fondo e recuperare quanto a loro dovuto, se dimostrano che sia stato costituito per frodarli. Dunque, il fondo perde la sua efficacia nel giudizio revocatorio, ma non viene estinto.

Il fondo patrimoniale della famiglia è davvero inattaccabile?

Come abbiamo visto, il fondo patrimoniale non tutela da tutti i debiti, ma solo da quelli riconducibili a esigenze familiari. Inoltre, risulta inattaccabile solo dopo 5 anni dalla sua costituzione. Ovvero, dal giorno in cui viene redatto dal notaio e annotato a margine dell’atto di matrimonio o dell’unione civile.

Tuttavia, l’impenetrabilità del fondo patrimoniale è stata messa a dura prova, in particolare per i debiti contratti in ambito lavorativo. L’espressione “bisogni della famiglia” è infatti talmente ampia e labile, da richiederne l’interpretazione caso per caso. Questo aspetto lascia sempre un margine d’incertezza sui confini dell’impignorabilità dei beni costituiti a fondo.

Esistono strumenti che offrono maggiori garanzie del fondo patrimoniale. Ad esempio, puoi salvaguardare il tuo patrimonio, o parte di esso, costituendo un family trust. Districarti tra le diverse opzioni non è facile e i numerosi dubbi interpretativi possono intimorire. Ma un Private Banker di comprovata esperienza può aiutarti a decidere quali siano le soluzioni migliori per proteggere il tenore di vita della tua famiglia.

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