
Nel tempo, l’asset allocation dei tuoi investimenti può cambiare, poiché le performance del mercato alterano i valori delle diverse asset class decise in fase di pianificazione strategica. Il ribilanciamento del portafoglio è quel processo che ti consente di ristabilire i valori predefiniti, per soddisfare la tolleranza al rischio desiderata e massimizzare i profitti come pianificato.
Tuttavia, è legittimo chiedersi quando sia necessario agire per modificare i “pesi” delle diverse asset class e degli strumenti che le rappresentano, a seconda delle condizioni di mercato. È chiaro che, se quest’ultimo offre l’opportunità di incrementare la posizione sulle attività finanziarie più volatili e a maggior valore atteso, potrebbe essere interessante adeguare il portafoglio di conseguenza. Ma in mancanza di risorse da allocare, la rimodulazione degli asset class già presenti appare logica e sensata.
Dunque, secondo quali parametri dovrebbe essere implementata l’azione di portfolio rebalancing? Quando è davvero efficace? Poiché la strategia di allocazione è correlata ai tuoi obiettivi e alle esigenze che vuoi soddisfare, non esiste una risposta univoca, ma una serie di considerazioni da ponderare.
Ribilanciamento del portafoglio: 2 approcci diversi
Ribilanciare il portafoglio significa vendere e/o acquistare gli asset class necessari per riportare il valore di ciascuna allocazione al livello stabilito dalla pianificazione finanziaria strategica.
In finanza, l’approccio strategico è sempre il faro che accompagna ogni processo di investimento. Nello specifico, indica quella composizione di asset class coerente con il mix di esigenze e obiettivi che desideri soddisfare. Pertanto, l’asset allocation non andrebbe mai stravolta, se non ci sono alterazioni significative nei tuoi scopi di vita.
Dunque, quando parliamo di ribilanciamento del portafoglio intendiamo azioni di manutenzione, che non snaturano il punto di partenza della pianificazione strategica. Detto questo, è normale ritrovarsi a pensare come, se e quando serva intervenire, a seconda di come si muovano i mercati. Sappiamo bene che la componente emotiva nel tempo debba essere gestita con la maggiore razionalità possibile, senza dimenticare perché stiamo investendo.
In tal senso, è importante sottolineare che le strategie di investimento sono sostanzialmente di 2 tipi:
- statiche (Buy & Hold) – quando non prevedono alcun intervento con il passare del tempo. Ovvero, la definizione iniziale dell’asset allocation, più coerente con le tue esigenze del momento, permane fino al termine dell’orizzonte temporale stabilito, a prescindere da ciò che accade;
- dinamiche (Constant Mix) – prevedono l’apporto di modifiche periodiche al portafoglio, secondo regole meccaniche e non discrezionali. È una strategia di natura passiva, che induce a muoversi al verificarsi di certi eventi, per ribilanciare il portafoglio riportando i pesi delle singole asset class alle quote inizialmente definite.
Tra i 2 approcci, quale dovresti implementare? Uno è migliore dell’altro? Ragioniamo insieme.
Meglio un approccio statico o dinamico nella gestione strategica del portafoglio?
Se ti stai chiedendo se sia meglio un approccio statico o dinamico nella gestione del portafoglio, sappi che una risposta certa non esiste, perché ogni situazione è diversa. Serve un’analisi specifica del contesto in cui ti trovi, poiché la scelta giusta dipende da diversi fattori, tra cui i tuoi obiettivi di investimento e il tuo profilo di rischio.
Quindi, per capire meglio di cosa stiamo parlando, usiamo il classico esempio del portafoglio strutturato con un’asset allocation strategica divisa in parti uguali: 50% obbligazionario e 50% azionario. E diciamo che il primo è più prudente, mentre il secondo è più rischioso.
Di fronte a un mercato in trend, il portafoglio gestito in modo statico (Buy & Hold) ne seguirà l’andamento: performerà meglio se rialzista e peggio se ribassista. Tuttavia, nel peggiore degli scenari, conserverà comunque il 50% del valore riconducibile agli asset class più prudenti.
Diversamente, gestendo il portafoglio in modo dinamico (Constant Mix), di fronte a dei parametri predefiniti, agirai periodicamente per avere un costante ribilanciamento del portafoglio in base all’andamento del mercato. Questo vuol dire che, riportando i pesi delle diverse asset class alla composizione inizialmente desiderata, andrai sempre a togliere risorse dalla componente che performa meglio per travasarle su quella che va peggio. In questo modo, la tua strategia tenderà a seguire in modo meno performante il mercato, rispetto all’approccio Buy & Hold.
Dunque, la gestione dinamica nel ribilanciamento del portafoglio risulta meno vincente? No, in via del tutto teorica, performerà meglio quando il mercato non presenterà una tendenza definita, muovendosi in modo laterale e volatile. Ma stiamo solo ipotizzando le conseguenze delle tendenze di mercato in un portafoglio equamente strutturato tra azionario e obbligazionario. È pura teoria, seppur sostenuta dalla logica e da diverse simulazioni fatte nel tempo.
Infatti, a prescindere dalla strategia applicata nella gestione del portafoglio, molto dipenderà dalla diversificazione degli asset class presenti al suo interno. E questa consapevolezza ci induce a fare alcune osservazioni, per capire quando serva davvero un ribilanciamento del portafoglio. Ma prima, vediamo quali sono i principali pro e i contro.
Pro e contro nel ribilanciamento del portafoglio
Al netto delle considerazioni che abbiamo appena fatto insieme, emergono alcune evidenze. Sono possibili vantaggi e svantaggi nel ribilanciamento del portafoglio:
- mantiene gli investimenti allineati alla tolleranza al rischio e alla necessità di un certo rendimento;
- conserva un’asset allocation predeterminata e stabilita da un piano strategico di investimento;
- riduce l’esposizione al rischio, poiché risulta disciplinato e privo di emozioni;
- asseconda eventuali cambiamenti nelle esigenze finanziarie o negli obiettivi di investimento;
- richiede la gestione da parte di investitori esperti o di consulenti finanziari;
- comporta costi di transazione, che possono ridurre l’utile netto;
- potrebbe far perdere l’eventuale incremento di valore di alcuni asset class nel momento in cui il mercato li premia con una tendenza al rialzo;
- richiede conoscenza ed esperienza per riequilibrare secondo necessità e ridurre l’esposizione al rischio in modo appropriato, poiché può portare a costi maggiori se non necessario.
Quando pianifichi in modo strategico i tuoi investimenti, servono coraggio e pazienza per raggiungere gli obiettivi finanziari stabiliti. Spesso, restare fedeli alle proprie scelte ripaga, anche se nel tempo il mercato attraversa qualche turbolenza. Quindi, ritorniamo al nostro esempio e vediamo quali sono le considerazioni da fare quando parliamo di ribilanciamento del portafoglio.
Dovresti agire sempre per ottenere un ribilanciamento del portafoglio?
Abbiamo parlato di contesto, diversificazione, coerenza e fedeltà verso i nostri obiettivi finanziari. Tuttavia, fino a questo momento, abbiamo fatto solo considerazioni sul piano teorico ed accademico. Ma quando si tratta di prendere decisioni concrete, è fondamentale valutare alcuni aspetti importanti che possano aiutarci ad agire in modo strategico.
Rendimento del portafoglio
In termini di efficienza, tra l’approccio statico Buy & Hold e una strategia di ribilanciamento Constant Mix non si riscontrano grandi differenze sul piano dell’efficienza complessiva. Ma è chiaro che avendo risorse disponibili e un professionista attento che gestisce, il ribilanciamento del portafoglio può consentire un approccio più agile nel contenimento di eventuali cadute.
Divergenza dell’asset allocation
La divergenza aumenta sensibilmente in termini di asset allocation, poiché nell’approccio Buy & Hold non è previsto alcun intervento periodico. Pertanto, i pesi delle diverse asset class possono assumere un valore che diverge in modo anche significativo nel tempo, rispetto alla pianificazione iniziale. Questo fattore può comportare un leggero incremento dei parametri di rischio e rendimento.
Invece, il ribilanciamento del portafoglio riporta i pesi delle diverse asset class al livello inizialmente stabilito. Se poi consideriamo che una sensibile divergenza del valore degli asset class potrebbe non rispecchiare più le tue esigenze iniziali, forse l’approccio statico perde un po’ di terreno rispetto alle azioni di ribilanciamento. Senza dimenticare che, con la riduzione dell’orizzonte temporale, il profilo di rischio in un portafoglio statico aumenta.
I parametri di valutazione nel ribilanciamento del portafoglio
Il ribilanciamento avviene secondo determinati parametri. Questi influenzano l’approccio e i costi di gestione. Ad esempio, la periodicità con cui intervenire (di solito, è annuale). Ma ancora più importante, è la logica che andrà a guidare il ribilanciamento: potrebbe essere correlata all’orizzonte temporale prestabilito, oppure alle performance degli asset sottostanti.
In quest’ultimo caso, il ribilanciamento potrebbe sfruttare il fenomeno di regressione verso la media, tipico dei mercati dopo rialzi o ribassi. Dunque, consentirebbe di ripristinare il peso degli asset in base alle fluttuazioni del loro prezzo, invece che in modo meccanico e prestabilito.
Gli strumenti finanziari
Sia l’approccio Buy & Hold che Constant Mix sono comunque passivi. Il primo è frutto di una strategia statica, il secondo di una dinamica, ma sempre passivi rimangono, poiché applicati in funzione di regole meccaniche e non discrezionali.
Tuttavia, la strategia di diversificazione del portafoglio può essere costruita con strumenti finanziari a loro volta passivi, come ETF o fondi, oppure attivi, come i Sicav tradizionali. E ancora, con un mix di entrambi. Quindi, in realtà, anche nell’approccio statico, se la strategia d’investimento prevede l’impiego di strumenti attivi, in realtà, avviene comunque un ribilanciamento a livello dei singoli gestori dei fondi (OICR).
Affidati a un consulente finanziario per gestire in modo strategico il tuo portafoglio di investimenti
La questione del ribilanciamento del portafoglio è abbastanza complessa. Questo ci induce a pensare quanto sia fondamentale agire con coerenza e consapevolezza, sviluppando un’efficace pianificazione strategica orientata alle tue necessità finanziarie.
In tutto questo, il ruolo del consulente finanziario è fondamentale. Ti aiuta a definire con chiarezza gli obiettivi, l’orizzonte temporale necessario per raggiungerli e a individuare gli strumenti finanziari più idonei, in considerazione del tuo profilo di rischio. Oltre a costruire un portafoglio diversificato, che sarà monitorato e gestito nel migliore dei modi, con professionalità e competenza.
Contattami senza impegno e richiedi una prima consulenza gratuita. Insieme, possiamo valutare il tuo patrimonio e pianificare le azioni necessarie a tutelarlo e valorizzarlo nel tempo, con strategie e strumenti finanziari adeguati.