Risparmio Gestito E Amministrato Differenze

Risparmio gestito e amministrato sono la stessa cosa? Se anche per te è un argomento che desta confusione, affrontiamolo insieme per acquisire una comprensione dettagliata di entrambi e capire quali siano le differenze rilevanti.

D’altronde, quando si tratta di gestire i tuoi risparmi non c’è spazio per i dubbi. Devi essere consapevole non solo dei rischi, ma anche dei costi che dovrai sostenere. Dunque, entriamo nell’ambito dei regimi fiscali che impattano sugli investimenti e, di conseguenza, rappresentano un fattore decisionale rilevante nella tua pianificazione finanziaria.

Gli investimenti non sono esentasse e per amministrarli è importante instaurare un rapporto tra te e un intermediario. Caratteristiche e modalità che tale relazione può assumere, nonché i diversi tipi di regime fiscale a cui è assoggettabile, cambiano. Perciò, ti sarà utile conoscerne ogni dettaglio per decidere quale può essere la strategia più vantaggiosa in base ai tuoi obiettivi finanziari.

Caratteristiche del risparmio gestito e amministrato

In ambito finanziario esistono 3 tipi di regimi fiscali, ognuno con le sue peculiarità e vantaggi. Tuttavia, in questo approfondimento affrontiamo solo le differenze tra risparmio gestito e amministrato, escludendo il regime dichiarativo. Perché? Sebbene sia un approccio in cui hai il totale controllo decisionale sui tuoi acquisti, richiede moltissima esperienza e professionalità.

Dovresti essere in grado di occuparti non solo della scelta degli strumenti finanziari più performanti in base ai tuoi obiettivi, ma anche di tutti gli adempimenti fiscali correlati. Un lavoro a tempo pieno. Perciò, non indugiamo oltre. Vediamo subito cosa significano risparmio gestito e risparmio amministrato, per coglierne le principali similitudini e differenze.

Che cos’è il risparmio gestito

Il regime del risparmio gestito prevede che l’investitore affidi i propri risparmi a un intermediario. Quest’ultimo avrà il compito di gestirli attraverso strumenti finanziari congrui al livello di rischio e idonei a soddisfare gli obiettivi finanziari stabiliti. È palese che il fine ultimo sia quello di portare un profitto al risparmiatore.

Quando parliamo di intermediario finanziario intendiamo un private banker, una banca o altra Società di Gestione del Risparmio (SGR). Dunque, professionisti specializzati che hanno conoscenze e competenze necessarie a gestire i risparmi degli investitori attraverso idonei strumenti finanziari, come:

Che cos’è il risparmio amministrato

Nel regime del risparmio amministrato l’investitore sottoscrive un contratto di custodia e amministrazione dei propri risparmi con l’intermediario, ma senza delegare la gestione finanziaria. In pratica, l’intermediario assume il ruolo di sostituto d’imposta a cui spetta solo la gestione degli adempimenti fiscali relativi al capitale investito.

Dunque, in un regime di risparmio amministrato sei tu che ti occupi di comprare e vendere azioni e titoli senza l’intermediazione di una banca o di una Società di Gestione del Risparmio. L’intermediario è solo il canale attraverso cui avvengono le operazioni finanziarie che hai scelto di fare.

Di solito, questo tipo di gestione del risparmio riguarda operazioni legate alla compravendita di azioni, obbligazioni, valori mobiliari, ecc., poiché in un regime amministrato garantiscono l’anonimato dell’investitore.

Ora consoci le basi del risparmio gestito e amministrato. Quindi, sarà più facile cogliere le differenze tra queste due forme di investimento. Vediamole insieme.

Differenza tra risparmio gestito e amministrato

Per sottolineare le differenze tra risparmio gestito e amministrato, partiamo dalle similitudini. Ovvero, entrambi prevedono un regime di tassazione dei redditi con delega a un intermediario, il quale si occupa dell’esecuzione degli adempimenti fiscali riguardanti i tuoi risparmi. Tuttavia, differiscono nell’approccio strategico e nella tassazione:

  • definizione di risparmio gestito – dai mandato all’intermediario di operare con i tuoi risparmi per investire in strumenti idonei ad accrescere il valore del capitale. Da un punto di vista fiscale, le imposte sono calcolate sul risultato netto maturato da tale gestione, confrontando la valorizzazione iniziale e finale del portafoglio investimenti;
  • definizione di risparmio amministrato – l’intermediario svolge solo il ruolo di sostituto d’imposta e diviene il canale attraverso il quale operi in autonomia le tue scelte d’investimento. In questo caso, dal punto di vista fiscale, le imposte sono calcolate sulle plusvalenze (capital gain).

Quindi, risparmio gestito e amministrato non sono solo due modi diversi di investire e amministrare i tuoi risparmi, ma sono anche assoggettabili a regimi fiscali differenti. E questo va a impattare sulle possibilità e modalità di compensazione a livello di tassazione, tra plusvalenze e minusvalenze derivanti dai tuoi investimenti.

Risparmio gestito e amministrato: pianifica con attenzione e proteggi i tuoi risparmi

L’attenzione verso le strategie d’investimento che decidi di adottare deve essere sempre massima. Servono razionalità e una buona educazione finanziaria per acquisire la consapevolezza necessaria a pianificare una gestione patrimoniale efficace.

Risparmio gestito e amministrato presentano delle similitudini, ma differiscono tra loro, e possono avere un impatto molto diverso sulle tue aspettative d’investimento. Certo, siamo tutti consapevoli che, nonostante l’esperienza e le conoscenze, il rischio sia intrinseco in ogni attività finanziaria. Ma il risparmio gestito offre maggiori garanzie, in particolare se non hai conoscenze approfondite in materia. Oltre a permetterti la compensazione di guadagni e perdite anche tra redditi da capitale e redditi diversi.

Invece, il risparmio amministrato richiede maggiore esperienza, ma non solo dal punto di vista delle strategie d’investimento, anche nella gestione delle tasse che derivano da eventuali rendite finanziarie. È un approccio complesso, devi sapere con certezza quello che stai facendo e come si ripercuoterà sulle tue attività finanziarie.

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