
È un argomento delicato. Nessuno di noi vorrebbe affrontarlo, poiché presume il manifestarsi di situazioni a cui non vogliamo pensare. Eppure, conoscere le differenze tra successione legittima e testamentaria è molto importante. Consente di decidere, con consapevolezza, come disporre dei propri beni e garantire ai nostri cari la corretta attribuzione dei diritti successori.
Infatti, nel momento in cui una persona viene a mancare, il suo patrimonio è soggetto ai meccanismi della successione ereditaria. Un istituto giuridico che consente a un soggetto di subentrare al defunto (de cuius) nella titolarità di uno o più diritti. Se sai cosa comporta, sai anche come agire per tutelare i risparmi e la tua famiglia.
Dunque, una gestione lungimirante del patrimonio dovrebbe prendere in considerazione anche l’imponderabile, poiché la successione ereditaria è un procedimento complesso, che richiede particolare attenzione. Facciamo un po’ di chiarezza e vediamo le peculiarità delle diverse forme di successione previste dall’ordinamento italiano.
Successione legittima e testamentaria: il diritto ereditario
La successione ereditaria ha inizio nel momento del decesso di una persona e comporta il trasferimento dei diritti patrimoniali del de cuius ai successori. A prescindere che si tratti di situazioni giuridiche attive o passive. Per meglio delineare le differenze tra successione legittima e testamentaria è necessaria una piccola premessa chiarificatrice.
Secondo quanto previsto dal complesso normativo del diritto ereditario, la successione può essere distinta in due tipologie:
- a titolo universale – il successore, detto erede, subentra nella posizione giuridica patrimoniale del cuius, in parte o per intero, acquisendone diritti e obblighi;
- a titolo particolare – il successore, detto legatario, subentra solo in determinati rapporti patrimoniali decisi dal defunto.
Questa distinzione tra le due successioni ereditarie permette di chiarire un aspetto fondamentale. Mentre l’erede è tale e subentra in tutti i rapporti trasmissibili, compresi eventuali debiti, soltanto accettando l’eredità, il legatario acquisisce in automatico il solo vantaggio dall’attribuzione patrimoniale. Inoltre, quest’ultimo non è tenuto a pagare debiti o gravanti. Ma, se indicato nel testamento, potrebbe dover compiere una determinata prestazione per conseguire la titolarità di quanto lasciato dal defunto.
Premesso ciò, la successione ereditaria prevede il trasferimento dei diritti patrimoniali secondo quanto stabilito dal Codice Civile italiano o in base alle volontà del de cuius. Dunque, potresti trovarti in due situazioni diverse, con specifiche peculiarità. Vediamo quali sono le differenze tra una successione legittima e testamentaria.
In cosa differiscono la successione legittima e testamentaria
La successione legittima ha titolo nella legge. Ovvero, spetta al legislatore individuare i criteri in base ai quali dovrà essere suddiviso il patrimonio del de cuius (defunto). È una successione supplementare a quella testamentaria, che invece ha titolo nel testamento.
Quindi, la successione legittima si applica quando la persona defunta non ha provveduto a redigere un testamento. Oppure, quando è stato redatto, ma il de cuius ha disposto solo in parte dei suoi beni. I “successibili” che hanno diritto di partecipare alla legittima, come previsto dall’articolo 565 del Codice Civile, sono: il coniuge, i discendenti, gli ascendenti, i collaterali, altri parenti entro il sesto grado, e infine lo Stato.
Invece, la successione testamentaria ha luogo quando il defunto ha provveduto, appunto, alla redazione di un testamento. Ovvero, un atto scritto nel pieno delle proprie facoltà fisiche e mentali, con il quale il testatore dispone del proprio patrimonio, per il periodo successivo alla sua morte.
Tuttavia, è bene ricordare che la legge tutela la posizione dei parenti più stretti del defunto, detti legittimari: coniuge, discendenti e ascendenti. A questi riserva una parte del patrimonio, definita quota di legittima o di riserva. In questo caso, si parla di successione necessaria, poiché è inderogabilmente e necessariamente riservata a tali congiunti, anche contro un’eventuale diversa volontà espressa nel testamento.
Ne consegue che non puoi disporre del tuo patrimonio nella sua totalità in fase di successione testamentaria. Bensì, solo di una parte, detta quota disponibile, che puoi lasciare a chiunque, compresi gli eredi che già beneficiano della quota di legittima.
Pianificazione successoria
In Italia, la cultura del passaggio generazione è ancora poco diffusa. Non sono molte le persone consapevoli delle differenze tra successione legittima e testamentaria e neppure degli oneri fiscali a carico degli eredi. Senza considerare che, spesso, le questioni successorie sfociano in spiacevoli contrasti fra eredi, legittimari e legatari, comportando ulteriori costi e perdite di tempo.
Una pianificazione successoria efficace ti consente di programmare in anticipo le modalità di tutela e trasferimento del patrimonio. In poche parole, puoi agire con strumenti diversi dal testamento per:
- ottimizzare la fiscalità successoria;
- scongiurare eventuali liti ereditarie;
- superare i vincoli civilistici in termini di beneficiari designati;
- evitare problemi legati al passaggio generazionale, in particolare quando si tratta della gestione di aziende o grandi patrimoni, che si teme vadano sperperati.
Purtroppo, non siamo immortali. Ma possiamo pianificare la successione in vita e tutelare i nostri cari. Con il supporto di un consulente finanziario esperto e affidabile puoi proteggere il tuo patrimonio e agire con consapevolezza.
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