Tutelare Patrimonio Pianificazione Successoria Caso Reale

La tutela del patrimonio richiede un’efficace strategia di pianificazione successoria per poter affrontare anche quelle problematiche silenti di difficile interpretazione. Diversamente, il passaggio generazionale rischia di ledere i risparmi accumulati e di mettere in crisi anche il futuro di un’azienda solida. Magari, mettendola nelle mani di persone poco gradite, o comunque prive di esperienza.

È questo il caso di una mamma divorziata, con a carico un figlio disabile al 100%, che si trova a gestire un ingente patrimonio, tra cui le quote dell’impresa di famiglia. Nessuno, prima che si affidasse a me, l’aveva sollecitata a proteggere il patrimonio, ponendo l’attenzione su questioni di fondamentale importanza. Ovvero, nel momento in cui dovesse venire a mancare:

  • quali possibili futuri scenari verrebbero a manifestarsi?
  • Quali soluzioni è possibile adottare per tutelare il figlio portatore di handicap grave?
  • Come gestire la successione mortis causa affinché consenta di preservare il patrimonio aziendale, sia dal punto di vista delle imposte che nelle dinamiche dell’asse ereditario?

Questo caso pratico e reale ci permette di prendere in esame alcune delle innumerevoli questioni, che possono manifestarsi in materia di successione correlata a partecipazioni aziendali. Senza l’ardire di poter analizzare tutte le possibili sfumature, possiamo comunque cogliere dei suggerimenti importanti e capire quanto sia cruciale una pianificazione successoria strategica e lungimirante.

La pianificazione successoria nel caso di madre divorziata con figlio portatore di handicap grave

Quando si apre una successione, in particolare se riguarda anche le quote di un’impresa familiare, può nascondere problematiche complesse. Le possibili controversie di famiglia possono infatti sovrapporsi pericolosamente agli aspetti operativi e finanziari legati all’azienda, minandone il futuro. Tuttavia, un approccio attento e lungimirante può consentire al consulente patrimoniale di intervenire per tempo con una pianificazione successoria efficace.

Nell’esempio che stiamo per vedere, abbiamo usato nomi di pura fantasia, ma le dinamiche rispecchiano nel dettaglio quanto accaduto. Sara è divorziata e ha un figlio disabile al 100%, Roberto. Possiede un ingente patrimonio immobiliare e mobiliare, ma anche una quota societaria di valore importante nella S.p.a. di famiglia, che ha ereditato dal padre e dove sono soci i fratelli.

Negli anni, Sara è sempre stata attenta agli investimenti, consapevole di aver bisogno di un supporto esperto. Tuttavia, non aveva mai pensato a una pianificazione successoria mirata alla messa in sicurezza del proprio patrimonio: cosa accadrà quando alla sua dipartita si aprirà la successione?

Il mio compito è stato proprio quello di portare l’attenzione di Sara su alcune problematiche di fondamentale importanza:

  • in che modo poteva tutelare il figlio Roberto, portatore di handicap grave, dopo la sua dipartita?
  • Poteva preservare il patrimonio lasciato in eredità al figlio, riducendo l’impatto delle imposte di successione?
  • Chi erediterà la quota societaria lasciata al figlio Roberto, nel momento in cui anch’egli verrà a mancare?

Come unico erede, Roberto avrà diritto all’intero patrimonio. Dal punto di vista del calcolo delle imposte di successione, considerando che la franchigia per gli eredi portatori di handicap grave (Legge n.104 del 1992) è pari a 1.500.000 euro, i soldi non saranno di certo il problema principale. La consistenza del patrimonio potrà consentire comunque a Roberto un futuro sereno. Anche se, come vedremo, le soluzioni adottate hanno permesso di superare agilmente questo scoglio, consentendo a Sara di risparmiare circa 500 mila euro di imposte di successione.

Tuttavia, il rischio invisibile, il più preoccupante, è dunque un altro.

Infatti, il figlio meritevole di tutela avrà comunque diritto anche alla partecipazione societaria. Quindi, in futuro, entrerebbe in azienda con gli zii materni. Questo significa che, alla sua successiva dipartita, la successione legittima scatterebbe a favore sia dei parenti della mamma che di quelli del papà. Ergo, questi ultimi soggetti (che non possiamo sapere chi siano) si ritroverebbero con una quota dell’azienda della famiglia di Sara.

Cosa fare per tutelare Roberto e successivamente evitare che le quote dell’azienda di famiglia finiscano nelle mani di persone sconosciute?

2 soluzioni efficaci per proteggere il patrimonio di Sara

Le problematiche evidenziate richiedono un approccio esperto, per introdurre tutti quegli strumenti giuridici che consentano una pianificazione successoria a tutela del figlio di Sara e dell’azienda di famiglia.

Dunque, cos’ho fatto?

Innanzi tutto, grazie a quanto disposto dalla legge “Dopo di noi” (legge n. 112/2016), strumento giuridico che riconosce specifiche tutele per le persone affette da disabilità nel momento della perdita dei genitori, è stato stipulato un atto notarile di affidamento fiduciario “dormiente”. Attivato con un piccolo deposito, tale fondo fiduciario a beneficio del figlio meritevole, inoltre comprende come affidatario e garante i fratelli di Sara.

Dopodiché, Sara ha redatto un testamento olografo dove attribuisce al fondo fiduciario i propri beni patrimoniali, compresa la quota di partecipazione societaria. Dunque, agendo nel rispetto di quanto concesso dalla giurisprudenza in materia di successione, è stato possibile ottenere:

  • l’esenzione fiscale in successione, consentita dalla legge Dopo di noi, evitando che 500 mila euro di imposte fuoriescano dal patrimonio;
  • l’attribuzione del patrimonio residuale del fondo fiduciario alla famiglia di origine di Sara (fratelli o loro figli e nipoti), ivi compresa la partecipazione societaria, poiché la legge consente al disponente di decidere a chi destinare quanto rimasto nel fondo alla dipartita del beneficiario (figlio meritevole).

Dunque, Roberto erediterà l’intero patrimonio quando la mamma non ci sarà più, e questo consentirà di tutelarne il futuro, poiché sarà amministrato dai parenti materni. Infine, anche alla sua morte, nessun soggetto estraneo o sgradito, potrà entrare nell’azienda di famiglia.

Pianificare la successione per tutelare il patrimonio e le persone che ami

La successione dell’impresa di famiglia può presentare rischi nascosti. Alcuni di questi risultano difficili persino da immaginare. Tuttavia, il passaggio generazionale, e tutte le dinamiche che finisce per influenzare, richiedono un’attenta analisi e un approccio lungimirante.

Affrontare la successione con efficacia richiede competenze specifiche e una pianificazione equilibrata, sia dal punto di vista giuridico che finanziario. Il supporto di un consulente patrimoniale esperto ti permette di evitare inutili contenziosi e di preservare il patrimonio. Nonché, di tutelare il futuro delle persone che ami.

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